Oggi voglio affrontare l’argomento Punti Dolenti: chiaramente declinato pensando al tuo intento di voler lavorare sulla tua accoglienza o di fare della tua accoglienza un lavoro.
Mi ha ispirato la carta oracolo della scorsa settimana.
Faccio un passo indietro. Forse non sai che ogni lunedì spedisco una newsletter, una email nella quale cerco di farti arrivare un pizzico di ispirazione, alcuni consigli e un link di approfondimento per la nostra Vita da Host. L’ispirazione è rappresentata da una carta oracolo: la scorsa settimana era questa.
La carta ti invita ad ascoltare ciò che il tuo corpo richiede.
Puoi sperimentare l’ automassaggio, il massaggio del partner o recati in una spa locale per qualcosa di più professionale. Se la cosa non ti spaventa puoi esaminare i problemi metafisici ed energetici legati alle parti del tuo corpo che si sentono a disagio o in cui hai lesioni.
Sacred Self Care Rituals
Guardando l’immagine non ho potuto fare a meno di notare che i punti evidenziati nella carta, quelli dei quali prendersi cura, corrispondono esattamente ai miei punti dolenti! La base del collo, la mano sinistra e la parte lombare.
Un caso?
Non saprei, ma utilizzando queste carte per aiutare o almeno ispirare persone che vorrebbero fare del loro talento dell’accoglienza una vocazione la mia mente ( forse strana, non so ) ha subito fatto una traslazione ed è arrivato il secondo pensiero.
Ha senso parlare di Punti Dolenti del nostro essere o fare accoglienza?
Per rispondere a questa domanda (sploiler, se son qui che scrivo evidentemente la riposta è stata si) ho spostato l’attenzione dal mio corpo al mio accogliere ed ho pensato:
ci sono Punti Dolenti nel mio fare accoglienza? Ha senso parlarne?
Ebbene si, ci sono e si, credo abbia senso parlarne.
Questo post però non vuole essere un elenco dei punti dolenti della mia attività (magari lo farò, chissà) ma piuttosto un invito a portare l’attenzione, con occhio benevolo mi raccomando, ai Punti Dolenti della tua gestione, del tuo accogliere, e darti alcuni suggerimenti su come lavorarci su. Partiamo.
Prendine Coscienza
Il primo passaggio è sempre questo: esserne consapevoli. Proprio come fai con il corpo.
Cosa ti può aiutare ad identificarli? Tante cose ma volendone scegliere una direi le recensioni dei tuoi ospiti. Parti da li.
- Ci sono osservazioni ricorrenti?
- Capita che più di un ospite sottolinei una problematica, una difficoltà, un disagio?
Ecco, se succede quello è sicuramente un Punto Dolente.
Accettali
Una volta visti cosa possiamo fare? Il passaggio numero due, a mio avviso, è accettarli. I Punti Dolenti, per loro natura, non sono eliminabili. Non adesso. Spesso sono strutturali (ad esempio una scala interna, magari ripida, che proprio non si può modificare) o non dipendono da noi, in alcuno modo.
Ti faccio un esempio pratico. Qualche anno fa il comune in cui vivo ha deciso di modificare la viabilità della strada principale che porta al mio B&B rendendola un senso unico. Questa decisione si è dimostrata essere un Punto Dolente per la mia struttura. Il fatto che, per raggiungermi, si debba fare il giro del quartiere non piace molto ed alcuni ospiti lo sottolineano nelle recensioni.
Accettare i propri punti dolenti e quindi smettere di recriminare sul quanto sia giusto o ingiusto essere penalizzati in fase di recensione per questo, non prendersela, non imprecare, non vivere nell’ansia per questo. E’ un passaggio non facile, lo so, ma obbligatorio. Ahimè.
Trasformali
Qui viene la parte interessante. Pensa un po’ fuori dagli schemi e cerca di capire se è possibile trasformarli in Punti di Forza : non fare quella faccia che ti vedo, non è facile, lo so, e sicuramente non è sempre possibile ma non arrenderti subito. In questa fase potrebbe esserti d’aiuto chiedere a parenti o amici che magari hai ospitato e vedere loro come hanno vissuto il Punto Dolente. Potrebbero stupirti.
Se trasformarli in punti di forza non è fattibile il mio consiglio è di parlarne con i tuoi ospiti, di anticiparli, di portare tu li’ la loro attenzione. Fin da subito. Puoi scegliere di farlo già in fase di prenotazione (se avviene via mail) o direttamente sul tuo sito, anche con un post specifico.
Perché no? Certo, dipende dal Punto Dolente ma metterne a conoscenza i nostri ospiti ed aiutarli a vederne il lato positivo (o almeno un lato un pochino positivo) credo sia una possibilità che valga la pena cogliere.
Tornando al mio esempio specifico, il senso unico. Durante il soggiorno dei miei ospiti faccio casualmente cadere la conversazione sulle motivazioni che ci sono alle spalle di questa (infelice) scelta comunale: maggior sicurezza sulle strade, limite dei 30 all’ora nel centro e potenziamento della rete di piste ciclo pedonali. Il Punto Debole rimane, lo so, ma almeno così gli trovo un senso (al senso unico!).
Alcuni ospiti comprendono altri no, chiaramente. Val la penna provarci.
Ricapitolando quindi:
Serve conoscere i propri Punti Dolenti?
Assolutamente si.
Tornando per un attimo alla carta oracolo ed al suo messaggio: per poterti occupare in maniera utile del tuo corpo ti serve sapere a quali parti portare maggiore attenzione quando ti muovi. Giusto?
Funziona esattamente allo stesso modo con la tua accoglienza: conoscere i tuoi Punti Dolenti ti permetterà di ” muoverti “ meglio, con i tuoi ospiti e nella tua comunicazione, con minor dispendio di energie e soldi, assicurandoti il risultato migliore possibile.
Prova e poi, se ti va, fammi sapere qui sotto o sul tuo canale social preferito se questa riflessione ti è stata utile e, se dovesse servirti aiuto con i tuoi punti dolenti, contattami utilizzando il modulo che trovi sulla pagina Raccontami, ti ascolto.