Instagram a modo mio

Tutto quello che dovresti proprio sapere per raccontare al meglio la tua ospitalità su Instagram.

Instagram a modo mio, Cinzia pedrani

Iniziamo con il focalizzarci su come preparare il tuo profilo alla prima impressione e quindi ad offrire gli strumenti utili ai potenziali followers per decidere se seguirti o meno.

Te lo dico subito e a chiare lettere. Instagram non può essere una destinazione.
È un mezzo, un canale di comunicazione.
Serve per portare i visitatori da un punto A ad un punto B.
E’ necessario quindi avere un punto finale dove portare i nostri potenziali ospiti per acquistare.

 
Prima di aprire un profilo Instagram per promuovere il tuo B&B ti consiglio di realizzare un sito web, un luogo proprietario, cioè uno strumento che non sia in balia di dinamiche che non controlliamo (i canali social possono chiudere da un giorno all’altro, è successo)  e dove può avvenire la prenotazione, l’acquisto.


Instagram è uno strumento a supporto, un canale di comunicazione sicuramente utile per catturare l’attenzione del nostro potenziale ospite e traghettarlo sul nostro sito.
[ A onore del vero prima bisognerebbe fare anche altro:
una indagine di mercato, un business plan, … ma questa è un’altra storia ].

C’è una eccezione, secondo me, a questa regola.
Se ti senti molto social puoi aprire il tuo account anche prima dell’apertura del B&B, ad esempio durante i lavori di ristrutturazione o di costruzione.
Può essere un modo interessante di iniziare a farti conoscere, a parlare della tua idea, del tuo progetto, degli ideali che porti avanti. Del tuo territorio.
E’ un’idea per iniziare a creare una community e a costruire fiducia nei tuoi potenziali ospiti.
Pensaci.

Iniziamo.


1. La Biografia


Come abbiamo visto il profilo Instagram ha la funzione di trasformare i visitatori in followers.
Dobbiamo quindi dare, a chi passa dal nostro profilo, alcune informazioni che lo aiutino a capire chi siamo, cosa facciamo e come lo facciamo.
Una prima cosa che sicuramente cattura l’attenzione di un visitatore casuale e non, è   la Biografia. (proprio come, sul sito web, la prima cosa che di solito viene letta è la pagina About Us, chi siamo, chi sono).

La Bio su Instagram è uno spazio di 150 caratteri che possiamo utilizzare per far capire il focus della nostra attività.

  • Utilizza lo spazio in grassetto di fianco al tuo nome. Puoi inserire li il nome della tua struttura, se diverso dal Nick name che hai scelto, ho una caratteristica che reputi saliente per chi ti cerca. Quelle parole vengono inserite nel motore di ricerca di Instagram, quindi ti aiutano ad essere trovato.
  • Nella BIO poi scrivi si cosa fai ma soprattutto come lo fai, cosa possono ottenere se ti seguono. Cerca di spostare il focus da chi sei tu a cosa offri, cosa puoi fare per chi ti segue. In questo modo, chi ci incrocia, anche per caso, può valutare se seguirci o meno.
  • All’interno della BIO ci sono elementi cliccabili. Gli hashtag e le menzioni ( i primi sono nomi preceduti da # i secondi dalla @ ) Oltre al link, chiaramente. Quindi, se hai un # tuo, mettilo in BIO. Cliccandoci sopra si aprirà una gallery di tutte le immagini postate che lo contengono e che possono aiutare a capire un po’ meglio chi siamo. Le menzioni possono essere utili se per caso hai un profilo personale e uno della attività. In questo modo li puoi collegare, inserendo nella BIO del profilo personale la menzione a quello business. E viceversa. Se vuoi.

2. Gli Highlights 

Detti anche contenuti in evidenza,  sono molto utilizzati ma spesso in modo poco utile, per questo ho pensato di proporti i miei suggerimenti a riguardo.
Sono quei tondini che vedi sotto il profilo.

Quelli dove andrai a raccogliere le storie, per capirci.
Sono dei grandi contenitori dove inserire le storie che vuoi che rimangano a disposizione di chi ti segue.
Li trovo uno strumento utile per creare archivi di ciò che pubblico ma soprattutto perché, quando hai ben chiaro chi ti segue, puoi utilizzarle per fornirgli dei contenuti che gli spieghino ancora meglio cosa fai e cosa offri.
Nel nostro caso quindi potremmo mostrare i servizi che offriamo, il prima e dopo ( il lato B ), noi, o, più semplicemente: 
la casa, il giardino, la colazione, dicono di noi, vita in B&B, cosa visitare, … non ci sono limiti, li puoi scegliere in base a come posti e di cosa ti piace raccontare.
Per quello che posso vedere io son molto visitate. Da cellulare se ne vedono solo 4.
Tienile aggiornate e snelle, non servono troppo lunghe.
Posso essere utilizzate anche in fase di rebranding o ristrutturazione.

3. Le IGStories


Ebbene sì, le IGStories sono uno degli strumenti più efficaci all’interno del profilo Instagram e lo testimonia anche il fatto che sono la parte dove vengono rilasciati più aggiornamenti e nuove features.

Ovviamente non intendo esaurire l’argomento Stories con una NL, ma anche su questo ci tengo a darti alcuni consigli  per utilizzarle in modo utile alla promozione della tua attività.

Prima di iniziare:
le Stories non sono un binario che scorre parallelo al resto della gallery e soprattutto non vogliono essere un luogo dove tu ti sbottoni parlando di qualunque cosa a prescindere dal tuo obiettivo di comunicazione.
Tanto per cambiare, anche in questo caso, è importante aver ben chiaro perché’ si sta usando questo strumento e cosa vogliamo comunicare.
Come business.
Sono sicuramente uno spazio più rilassato del profilo, dove mi concedo di essere più spontanea con chi mi segue.

7 suggerimenti su come usarle ( adattali tu al tuo profilo )

  • Sii breve
  • Fatti vedere (difficile, lo so, ma è una forma efficace per intrattenere conversazione)
  • Usa i testi. Se fai video inserisci dei sottotitoli che spieghino di cosa stai parlando. Non tutti possono ascoltare gli audio mentre le guardano.
  • Usa # e geolocalizzazione. Servono per farti trovare nelle gallery corrispondenti.
  • Rispondi alle interazioni ed alle risposte. Chi ti scrive in direct merita assolutamente una risposta. Puoi dedicare un momento specifico della giornata.
  • Fai vedere quello che non fai vedere sul feed. Approfondisci aspetti di un servizio o prodotti
  • Cerca sempre di essere costante nella pubblicazione. Non serve essere presente 24 su 24 ma fissare dei momenti in cui pubblicare così il tondino rosso intorno alla tua foto profilo è sempre presente.

Andiamo più nel dettaglio?

4. Il Planning

Inizio con una confessione: odio programmare e odio gli strumenti per farlo. Le applicazioni o app.

In buona parte dipende dal mio carattere (sono anarchica di natura) in parte è che trovo faticoso indirizzare la creatività per adoperarla a “giornate stabilite “. Ho bisogno di agire “mossa dallo Spirito”: solo così mi sembra di offrire qualcosa di valore, qualcosa di vivo, di nuovo.
Ma a tratt mi sforzo, ho anche seguito un corso di planning, perché ne comprendo l’importanza, in termini di energie e di tempo risparmiato, ma quando si parla di social non sempre ci riesco, mi pare di perdere la mia spontaneità.


Ed ora alcune semplici regole, di base, da rispettare (secondo me), sempre quando postiamo sui social.

  • non usare un social solo perché lo usano tutti. Provalo, se ti va, ma se poi vedi che non è nelle tue corde lascia perdere senza sensi di colpa
  • quando scrivi cerca di comunicare qualcosa, un’emozione, una informazione, uno stato d’animo
  • sfrutta il potenziale delle foto, dedicaci del tempo, non essere frettolosa
  • crea relazioni con le persone che ti seguono

Provo a darti qualche idea su cosa postare perché immagino che anche tu, come me, sia posseduto/a ciclicamente dall’ansia chiedendoti “Cosa pubblico oggi?”
In un mondo ideale bisognerebbe evitare di pubblicare post a caso e seguire un piano: te lo dico subito, io non riesco a seguire piani. È un mio limite, lo so. Li faccio ma poi son troppo creativa per rimanere negli argini). Il mio consiglio? Media.

Pianifica un pochino, per tracciare la strada, ma non esitare a cogliere l’attimo creativo. Di solito è lì che si nasconde il post migliore.

Alcune idee per creare una scaletta ricorrente?

  • Il B&B, inteso come esterno e/o interno, soprattutto particolari.
  • La colazione, tua, dei tuoi familiari, dei tuoi ospiti
  • Promozione, con la tua offerta più invitante
  • L’ultimo post del Blog (se c’è)
  • Ricordati di iscriverti alla Newsletter (se c’è)
  • Il dietro le quinte (camere sfatte, tavole da sparecchiare o tu mentre attendi un ospite … sbizzarrisciti)

Se ti fa piacere puoi alternarli con post più personali:

  • Chi sei e perché fai quello che fai
  • Il libro che stai leggendo ora
  • Quello che ti appassiona (nel mio caso giardinaggio, tricot, tarocchi, lettura …)
  • I luoghi del tuo tempo libero, magari vicino a casa, mete che possono interessare anche ai tuoi ospiti
  • Il tuo angolo di casa preferito

E puoi anche andare un po’ fuori dal seminato

  • Racconta la storia, del tuo B&B, della casa, di come e’ diventata un B&B …
  • Mostra come fare a prenotarti, con un post e delle stories
  • Parla di realtà locali che apprezzi, fornitori e non solo
  • Mostrati al lavoro mentre pulisci

Questi argomenti possono servirti per quando non hai idee o per organizzare un vero e proprio calendario editoriale. Vedi tu, in base al tuo carattere ed alle tue attitudini.

5. Batching


Stabiliti i macro-argomenti dei tuoi post ora passiamo al discorso foto.
Hai già sentito parlare di batching?

E’ un metodo di lavoro che si applica principalmente alla scrittura ma che può essere utilizzato per una serie di mansioni. In pratica si tratta di produrre un gran quantitativo di contenuti in un tempo piuttosto breve.

Il batching permette infatti di concentrarsi su una serie di mansioni/progetti simili in un’unica sessione di lavoro in modo tale da amplificare la produttività, sfruttare la spinta creativa e risparmiare tempo.

Per le foto, per esempio,  è la scelta migliore. Ne prepari un po’, per macro-argomento.

  • Non cercare la foto perfetta, finta, patinata.
  • Cerca immagini che siano vere, qualitative, diverse, originali, che emozionino.
  • Non puoi permetterti di postare immagini a caso.
  • Usa pure il tuo cellulare, andrà benissimo.
  • Scatta foto monotematiche (es. colazione and food) ma anche generiche, che possano andar bene con didascalie diverse. Non limitarti ad una foto per soggetto ma sbizzarrisciti: una più vicina, sul particolare, una con la visione d’insieme, una da sopra…ci vuol fantasia.
  • Non dimenticarti di te! Trova un alleato/a e dedica del tempo per farti fare delle foto. Ti torneranno utili, credimi.

Io conservo tutto su Google foto e mi capita di utilizzare anche foto “vecchie” di anni. Why not?

Un consiglio? 

Fai in modo che il tuo feed sia armonico. Senza esagerare, mi raccomando. Ma l’occhio vuole la sua parte, soprattutto su Instagram.
Cerca di accostare i colori, di alternare (proprio come gli argomenti dei post) i soggetti delle foto.
Cerca di guardare sempre il mondo, in generale, ed il tuo in particolare, con un occhio da “fotografa” e non esitare, quando trovi un bello scatto on line, magari un’idea alla quale ispirarti a salvarla. Potrai adattare l’idea alla tua realtà in un momento di calo di ispirazione.

6. Didascalia ed hashtag


Volendo lavorare seriamente dovresti creare una didascalia per ogni categoria e creare dei gruppi di hashtag. Abbiamo fatto batching per le foto? Ottimo, adesso affrontiamo allo stesso modo il discorso didascalia.

Una piccola premessa.

Instagram e’ un social essenzialmente visivo, la foto ( ed i video ) rimane quindi l’elemento centrale, il gancio che ci permette di catturare l’attenzione dei nostri followers. Ma la sovrabbondanza di immagini curate rende necessario un testo che le accompagni, che ne descriva il contenuto in modo da aggiungere contesto e valore al post e soprattutto lavorare sulle Call to Action (quelle in cui chiedi esplicitamente a chi ti legge di fare qualcosa).

Anziché scriverle una ad una, foto dopo foto, guarda quante foto hai per ogni categoria e cerca di scriverne altrettante. Possono essere un estratto di un tuo post del blog, la risposta a una domanda che ti arriva di frequente, un semplice saluto, una novità … testa, non aver paura di sbagliare, guarda cosa funziona meglio con i tuoi followers e divertiti (anche in questo caso, ti confesso, son molto negligente, ahimè).

7. Ora veniamo agli hashtag.

Come sai sono strumenti molto utili per diffondere i nostri contenuti al di fuori delle cerchie dei nostri followers.

Gli hashtag di Instragram sono tag cliccabili che possono essere inseriti all’interno dei post, delle stories e nella Bio per aumentare la diffusione dei nostri contenuti, per connettersi con un particolare pubblico e per unirsi ad una conversazione esistente.

Qualsiasi parola o frase può diventare un hashtag purché’ abbia il simbolo # davanti.

  • Per rendere la tua vita su Instagram più facile, puoi creare i tuoi gruppi di 10-20 hashtag da far ruotare a seconda dell’argomento, in modo da averli pronti per un bel copia/incolla su Instagram (Ig ne consente 30, 15 usarne 15 mi sembra un buon compromesso )
  • Non usare sempre e solo lo stesso gruppo, crea 3-4 blocchi di hashtag, salvali sulle note del telefono o, ancora meglio, usando l’apposita funzione di Planoly. Io uso Evernote.
  • Prima di iniziare a usare un hashtag chiediti sempre se è usato dalle persone che vuoi attrarre e con cui vuoi lavorare: stai facendo tutto questo per catturare l’attenzione di nuovi potenziali ospiti non dimenticarlo mai.
  • Puoi anche fare una ricerca con l’apposita funzione di Instagram: digita una parola chiave relativa alla tua nicchia e guarda quali sono gli hashtag che saltano fuori, le foto al loro interno, e gli hashtag relativi che appaiono sopra la griglia delle foto. Insomma, sii creativa.

8. App per programmare

L’ultima cosa da fare oggi è trovare la tua app di programmazione preferita.

Spero tu non sia come me, io ho grossi problemi con la programmazione. Ne abbiamo già parlato.

Se ne stai già usando una e ti trovi bene, continua tranquillamente a usare quella. Io oggi te ne elenco alcune. Il vantaggio: puoi vedere il tuo feed, nel suo insieme, prima di pubblicare. Non è male!

Nessuna di queste app pubblicherà al post tuo, sono proprio le linee guida di Instagram a impedirlo: ti arriverà una notifica sul telefono al momento della pubblicazione e in pochi passaggi dovrai pubblicare tu la tua foto, incollando la didascalia che avevi già preparato.

Planoly è l’app che ho provato ad usare anch’io. È gratis fino a 30 foto caricate sulla piattaforma ogni mese.

Later È gratis fino a 30 foto pubblicate su Instagram attraverso l’app, forse più conosciuta perchè disponibile da più tempo.

Queste due app possono essere usate anche dal computer: è molto comodo perché puoi caricare le foto che hai sul pc, e soprattutto scrivere le didascalie con una tastiera molto più comoda di quella che hai sul telefono.

Anche HootSuite e PostPickr permettono di programmare le foto di Instagram, ma non ti danno la possibilità di vedere le foto disposte sulla griglia del feed.



Un passaggio che ho dato per scontato ma che forse scontato non è.
Su Instagram vale la pena passare al profilo aziendale. Perché? Perché anche in questo caso, come per il discorso pagina Facebook, con il profilo aziendale puoi accedere ad i dati statistici del tuo account, puoi ottenere informazioni relative ai tuoi follower, e, addirittura, aggiungere un pulsante di contatto nel tuo profilo.
Ecco un buon articolo del mitico Aranzulla che ti spiega come fare e perché farlo.


Ti lascio ora i link a due preziosi approfondimenti, due Best Parctices che ti saranno utili per il tuo account Instagram e un post di “bilancio” al termine della mia prima challenge come B&B Mentor.

Una challenge tre insegnamenti, Cinzia Pedrani, Hospitality Mentor
Febbraio Challenge,il Post
Account perfetto, best pracices