Newsletter 67

Oggi, 4 aprile 2020, è un lunedì che non dimenticheremo facilmente.

La nostra vita surreale, da Host senza Guest, da oggi potrebbe cambiare.

Senza certezze, senza indicazioni chiare su come muoversi, siamo entrati nella cosiddetta fase 2: la riapertura si avvicina (almeno così pare)

Non potevo far finta di nulla e ho quindi deciso di modificare il contenuto della mail che stai leggendo che e’ diventata una mia riflessione personale sull’argomento con l’aggiunta di  tanti link che spero ti possano essere d’aiuto per fare un pochino di chiarezza su questa ripartenza.

Se e’ la prima NL Vita da Host che ricevi ti chiedo scusa, ma il momento e’ … particolare: il format classico tornera’ puntuale lunedi’ prossimo.

Oggi sono in fase Boh!

Non solo da un punto di vista pratico:

  • possiamo riaprire? si, no, solo con alcune categoria di ospiti
  • abbiamo obblighi extra? si, no, chiedere l’autocertificazione all’ospite ed eventualmente inviarla alla pubblica sicurezza se richiesta
  • dobbiamo sanificare? si, so, basta pulire con detergenti igienizzanti
  • possiamo offrire la colazione? si, no, meglio il servizio in camera o ad personam, considerando un distanziamento adeguato 

Il mio boh di oggi dicevo non e’ legato solo alle tante incertezze sul come aprire ma è piu’ profondo: sto’ considerando di non ri-aprire.
Non adesso, non subito, forse non questa estate.

Non ho paura del virus, tranquilla. Non e’ la paura del contagio a fermarmi.
Appartengo alla schiera di persone che credono che la gravità effettiva del covid19 sia assolutamente compatibile con una vita normale.
Attenta certo, rispettosa di noi e dell’altro: come del resto dovrebbe essere sempre la vita!

I miei dubbi nascono dal fatto che il tipo di ospitalità  che dovrei mettere in campo riaprendo, in base a quanto emergere dalle prime disposizioni in materia di attività turistica e dal clima sociale di paura e diffidenza nei confronti dell’altro,  non e’ certo in linea con il mio modo di accogliere, di essere, di vivere. 

Mi sembra giusto parlartene perchè forse anche tu, come me, sei in un momento simile al mio e ti senti strana o in colpa o inadeguata per questo tuo mettere in discussione qualcosa che, da molti, non viene nemmeno presa in considerazione.


Sai cosa ti dico?


Che lo strano e’ ( a mio personalissimo modo di vedere e sentire )  non sentire alcun disagio, alcun attrito interiore all’idea di gestire un’ ospitalita’ come la nostra tra mascherine, disinfettanti, autocertificazioni, distanze e sterilizzanti.

Riconoscere dentro di noi un disagio, fermarsi, ascoltarlo …
credo sia piu’ che legittimo.

Ognuno poi decidera’ come muoversi: non c’è una scelta giusta o sbagliata in assoluto, come sempre nella vita.

C’è la scelta giusta per te, la tua casa, il tuo bed and breakfast, i tuoi ospiti. 

Una scelta che a volte sembra essere obbligata ( ho un mutuo, un affitto, una famiglia da mantenere: Devo riaprire! ) altre volte puo’ essere vissuta come un lusso, ma in entrambi i casi e’ una scelta che, per essere portata aventi nel migliore dei modi ha bisogno di essere accolta completamente. Senza se e senza ma.

Quindi se sei gia’ lanciata verso la riapertura va bene così, vai avanti seguendo i tuoi programmi.
Se invece stai esitando, sei incerta, non ti ritrovi in questo modo di vivere e di organizzare l’ospitalità non sentirti in colpa ma concediti del tempo.

  • Confrontati con i tuoi collaboratori-familiari e condividi con loro, sinceramente, i tuoi dubbi, il tuo sentire
  • Comunica ai tuoi ospiti, con un post sul blog o sui tuoi canali social la tua decisione. Non serve entrare nel dettaglio…puoi prendere tempo. Ma sii sincera e trasparente.

Se a fermarti è la paura dillo, non c’è nulla di male, anzi.

Dopo due mesi di bombardamento mediatico credo che sia più che legittimo sentirsi più fragili, indifesi, insicuri.