Intento, iniziamo da qui, post sul blog

Intento. Iniziamo da qui.

Intento: lavoriamo insieme per realizzare il tuo sogno.

Attenzione: post molto lungo e ricco di domande. Prendi carta e penna e mettiti comoda.

Intento è stato un servizio da me proposto nei primi tre anni di blog.

Un percorso strutturato in moduli alternate da call. Un lavoro serio e profondo pensato per chi ha riconosciuto dentro di sé il talento dell’accoglienza e sta seriamente pensando di iniziare a manifestarlo aprendo una piccola struttura ricettiva. Ad esempio un bed and breakfast.

Lavoriamo insieme sul tuo intento

Qualunque cosa sogni di intraprendere, inizia!
L’audacia ha del genio, del potere, della magia.

Goethe

Intento oggi diventa un percorso gratuito, sempre fruibile. Un post del blog.

Quattro moduli, quattro temi che ti propongo di affrontare prima di aprire la tua struttura. Al termine di ognuno troverai delle domande. Decidi tu come leggere questo lunghissimo post.

Il consiglio che davo sulla sell page del percorso era:

Acquistare Intento è il primo passo concreto che puoi fare per mostrare a te stessa ed al mondo là fuori che credi possibile realizzare il tuo sogno in questo mondo ed in questo momento. E questo fa la differenza, credimi.

Ed è il consiglio che ti do, di nuovo, oggi. Se riconosci dentro di te il talento dell’accoglienza e vuoi lavorarci, farlo crescere e manifestarlo nel mondo, magari aprendo una struttura ricettiva, segui il percorso seriamente e vedrai che il tuo Intento inizierà a prendere forma.


Un indice per una più facile consultazione


1. Definiamo motivazione e obiettivi


Ogni percorso inizia da ciò che lo muove. Io lo chiamo Intento.
Se sei qui probabilmente il tuo Intento è aprire un bed and breakfast (o una soluzione
simile).
Gestire una piccola/grande struttura ricettiva non è cosa facile, è giusto che tu lo sappia
bene e fin dal principio. Ci saranno giornate, momenti no, potrebbe anche arrivare il
desiderio di mollare, di chiudere.


La cosa che ti permetterà di rialzarti ogni volta e di andare avanti ha a che fare con la motivazione che ti sta spingendo, oggi, a realizzarlo. Con il tuo intento!

Per questo è importante lavorare bene su questo punto.

L’intento sarà la tua risorsa segreta alla quale attingere ogni volta che ne avrai bisogno.

Solitamente quando decidiamo di fare qualcosa siamo mossi da due motivazioni.

  • Una pratica, concreta, facilmente identificabile, che ha a che fare direttamente con te e con le tue esigenze ed è legata al come vuoi realizzare il tuo Intento.
  • La seconda è invece più sottile, più ideologica: ha a che fare con il perché vuoi realizzare il tuo Intento.

Per spiegarti meglio ti racconto di me e di cosa mi ha guidata quando ho deciso di aprire il mio B&B. La motivazione ideologica era soddisfare il mio bisogno di relazionarmi con persone diverse dal mio nucleo familiare/amicale, di aiutare e far star bene gli altri. Ho scelto di farlo partendo da quello che avevo, una casa grande e da quello che sapevo già fare, per vocazione: occuparmi degli altri, accoglierli nella mia vita.

Quindi, ecco il primo passaggio : quali sono le motivazioni che riconosci dietro il tuo Intento?


Pensaci con calma, senza fretta, e poi scrivi tutto. Portare le idee dalla testa alla carta è il primo passo concreto per realizzare davvero qualcosa.
Potresti far fatica ad identificare la motivazione ideologica, non preoccuparti.

Datti tempo, ascoltati e non fermarti alla prima risposta che ti arriva. Più questa motivazione sarà ampia
e chiara più risorse avrai a disposizione nei momenti difficili.


Idea Bonus? La catena dei perché


E’ una tecnica nata in ambito aziendale per il problem solving (l’ha inventata il manager giapponese della Toyota Sakichi Toyoda) che può aiutarti a fare ulteriore chiarezza.
Si parte chiedendoci perché facciamo quello che facciamo (quindi, nel tuo caso, perché vuoi aprire una struttura ricettiva), poi ci si domanda il perché della propria risposta, e così via per cinque volte alla fine si scrive una frase che riassume tutte le risposte. Fai attenzione a non spostare il focus principale da te stessa agli altri.
Il secondo passaggio di oggi è definire il tuo obiettivo: aprire una struttura ricettiva.
Definire al meglio il tuo obiettivo è fondamentale perché ti dà una direzione da seguire, ti dà chiarezza, ti dà potere. Prenditi quindi tutto il tempo che ti serve, non temere di sbagliare.
Scrivi, leggi, riscrivi e rileggi.
È tempo prezioso: stai lavorando sul tuo Intento, non dimenticarlo.


Ecco le regole da seguire nell’esprimere il tuo obiettivo.

  1. Esprimi il tuo obiettivo in forma positiva. Quindi niente affermazioni del tipo “non voglio più fare questo o quest’altro” ma Il mio obiettivo è … Voglio realizzare … sii sincera e dai voce al tuo Intento.
  2. Fa che sia specifico e misurabile. Questo è fondamentale. Sii molto chiara nel definire quello che vuoi, come lo vuoi, dove lo vuoi. Crea un’immagine chiara nella tua mente e poi mettila su carta. Le immagini sono il linguaggio della nostra mente: immagina ciò che vuoi come fosse già reale, lì davanti a te e descrivilo.
  3. Dovrà essere ambizioso ma fattibile. Sogna in grande quindi ma non esagerare rischi di rimanere frustrata.
  4. Dagli una scadenza. Passaggio fondamentale, dagli una scadenza chiara e mettila ben in vista. Ti aiuterà a non procrastinare.
  5. Fa che sia in tuo controllo. Fai attenzione che il tuo obiettivo non preveda per essere realizzato delle decisioni/scelte di qualcun altro. Può prevedere l’aiuto di altre persone ma deve dipendere solo da te, da tue scelte, da tue decisioni.
  6. Fa che sia etico, cioè che si incastri al meglio nella vita, tua e di chi vive con te. Più il tuo Intento si incastra nella tua vita senza grandi scombussolamenti e meglio è.

Adesso alzo l’asticella e ti chiedo, dopo aver fatto per bene tutti i compiti di oggi, allarga un po’ lo sguardo sul tuo Intento e rispondi anche a queste domande.
Sempre per iscritto, mi raccomando.

Rileggere le tue risposte, di giorno in giorno, ti aiuterà a rimanere focalizzata sul tuo obiettivo.


• Come vorresti fosse organizzata la tua struttura ricettiva tra cinque anni?
• Di cosa ti occuperai tu e cosa delegherai?
• Quante ore lavorerai?
• Quanto guadagnerai ogni mese?
• Quale desiderio che ti pare, oggi, irrealizzabile, vorresti veder realizzato?
• Con quale delle tue qualità vorresti realizzare tutto questo?


Fai con calma, prenditi tempo. Immagina, sogna, rifletti … stai ancora una volta costruendo il tuo futuro, è una cosa molto seria.

2. Lavoriamo sul Target

Cos’è il target

Il termine “Target” indica un “bersaglio”, ovvero l’obiettivo che dovresti raggiungere con la tua comunicazione e il tuo piano di marketing.
In altri termini, si tratta dei potenziali destinatari di un messaggio pubblicitario, nonché dei potenziali acquirenti dei tuoi prodotti o servizi. Dei tuoi potenziali ospiti.

Per individuarlo, si procede con una segmentazione del mercato e con la successiva scelta di uno o più segmenti ai quali rivolgerti, a seconda dei tuoi obiettivi. Le nicchie.
Inizio subito con il confidarti qualcosa che ti renderà felice, almeno lo spero.

Pochissimi colleghi fanno il lavoro che stai per fare tu, definire il proprio target la propria nicchia di mercato. Quasi tutti aprono la loro piccola/grande struttura ricettiva pensando che tutti siano i loro
potenziali ospiti, si raccontano, creano offerte, fanno i prezzi pensando così.


Accettiamo tutti = tutti sono il mio target = la mia nicchia è l’oceano

Ma non è così.


Parlare a tutti è come parlare a nessuno.


Focalizzandoti invece sui bisogni specifici di una nicchia di mercato, puoi capirne i problemi, anticiparne le esigenze, affinare gli strumenti che ti serviranno per interagire al meglio.

I clienti comprano per i loro motivi,

non per i tuoi”.

O. R. Wilson

Intento, lavoriamo sul target, cinzia pedrani


Cosa si intende per nicchia di mercato?


Un segmento di mercato, quindi nel nostro caso, una tipologia di ospiti, sufficientemente piccolo affinché il tuo prodotto o servizio calzi a pennello, cioè l’ospite per il quale il tuo B&B, la tua ospitalità è perfetta!
Quanto dovrebbe essere specifica questa nicchia?
Sufficientemente da avere un problema specifico che tu potrai aiutare a risolvere.
Partiamo con il piede giusto.
Se appartieni ad una nicchia il mercato ti ignora in proporzione alla piccolezza e quindi al minore potere d’acquisto di questa nicchia.
E che invece tu, con la tua struttura, puoi fare la differenza per tutte quelle persone là fuori che cercano o rappresentano un’alternativa. Ci sono nicchie in cui ci si trova per scelta (esempio i vegani) ed altre in cui ti ritrovi senza poterne (e volerne!) uscire.
In Italia, per esempio, se sei una persona di colore sei una nicchia, e tra i tanti problemi pratici c’è quello di non trovare prodotti e parrucchieri per il tuo tipo di capelli. La stessa cosa se sei mancino: quanti prodotti sono pensati per te? O per quanti esiste l’alternativa?
E se sei trans? Quanto ti senti più a tuo agio in un locale con i bagni unisex?
Esempi di nicchia
• LGBT
• small families
• pets friendly
• persone che seguono regimi alimentari alternativi per motivi dietetici, di salute o
religiosi: halal, vegan, gluten free, fruttariani
• persone che viaggiano molto per lavoro
• persone che hanno una passione particolare: amici della bici, del cammino, dello yoga …
• viaggiatori eco friendly
• only for single
• only for women

A che nicchia particolare ti stai rivolgendo?

Attenzione: avere in testa una nicchia, un target specifico quando si comunica, ma anche quando si decide l’arredo e gli optionals della propria struttura non vuol dire che poi dovrai lavorare esclusivamente con loro. Non è questo il senso.
Vuol dire focalizzare l’attenzione sui bisogni di una tipologia di ospite in particolare, averne chiare in mente le caratteristiche, sapere per esempio su che piattaforme posso trovarli e quindi fare delle scelte in questa direzione ma senza per questo essere esclusivi.

Almeno non all’inizio. Potrai poi diventarlo, se lo vorrai, ma sarà una tua scelta.


Quali sono gli errori che si possono commettere nello scegliere la nicchia alla quale appartiene il nostro ospite ideale?


Rivolgersi ad una nicchia troppo grande, non è una nicchia. Non deve essere troppo generica. Ad esempio i divorziati. È un insieme grandissimo, nel quale ci sono tantissimi sotto insiemi…
Anche la nicchia troppo piccola può essere rischiosa, perché rischi di non trovarci sufficienti persone per riempire la tua struttura (se hai il dubbio val la pena fare una piccola indagine di mercato)
Scegliere una nicchia con cui non hai niente in comune perché ti richiederebbe troppa fatica entrare in contatto con loro.


Questo non vuol dire che tu debba appartenere alla nicchia che sceglierai ma la dovresti
conoscere, avere confidenza con l’argomento, con quella realtà.


Si è molto più credibili, tra l’altro, nella comunicazione se si ha una aderenza ai valori.
Lavorare con le nicchie non è obbligatorio e come ti dicevo all’inizio la maggior parte degli Host non fa questo lavoro prima di aprire (a volte dopo qualche anno, a volte) ma ti permetterà di arrivare dove gli altri non arrivano.

In questo post ti racconto di un esempio concreto di nicchia e di come son venuta in contatto, la prima volta con questa idea.


Da dove partire?


Se hai già una struttura parti da lì.

  • Che bisogni puoi soddisfare con la tua tipologia di casa?
  • Quali problemi potresti risolvere? Per chi?

Il primo passo per definire la tua nicchia è l’analisi dei bisogni: capire quali sono i problemi dei tuoi ospiti che tu e la tua struttura siete in grado di risolvere. Avendo una visione più chiara di questo aspetto, potrai capire chi ha più probabilità di percepire tali bisogni e, di conseguenza, chi ha maggiore necessità dei tuoi servizi (la tua nicchia). Cerca di assumere un atteggiamento attivo nei confronti del tuo target, identificando anche le necessità non espresse, cercando nuove soluzioni per problemi già conosciuti e così via.

Se una casa ancora non ce l’hai

  • Parti dalle tue competenze, dalle tue passioni, dalle problematiche che ti trovi spesso ad affrontare tu quando viaggi o magari un tuo familiare o amico. Puoi fare qualcosa di utile per qualcuno con quello che sai/hai?
  • Vorresti aiutare/ offrire un servizio per qualcuno nello specifico? Un modo per stabilire quale sia il target giusto è riflettere su di te, sulla tua famiglia, sulla tua storia e sulla tua realtà.
  • Hai particolari aree di competenza? Magari nel tempo libero insegni Yoga o giri sempre in bici, o in famiglia siete tutti vegani o forse hai sempre viaggiato per lavoro e sei esperta di accoglienza business? Puoi partire da lì.


Dai una occhiata ai tuoi competitor.

  • Quale tipo di cliente si lamenta di più dei loro servizi?
  • Come puoi sfruttare a tuo vantaggio le recensioni negative dei tuoi competitor?

Ed infine:

  • Cosa potresti fare per trasformare quelle lamentele in commenti entusiasti?
  • Sei più incline ad andare d’accordo con particolari tipi di persone? Quale tipo di cliente riesci a gestire più facilmente? Cosa potresti cambiare nel tuo modello di gestione per soddisfare meglio il tipo di cliente che consideri più importante?


Come sempre rispondi per iscritto, scrivi tutto per bene prendendoti tutto il tempo che ti serve. Scrivi anche i dubbi e le domande, scrivi anche quello che ti sembra esagerato o azzardato o strano.
In questo momento tutto è permesso. Approfittane.
[Ti consiglio un libro, anzi due. Dello stesso autore. Seth Godin. Non parlano di target nello specifico ma ti aiuteranno a familiarizzare con l’argomento e ad allargare lo sguardo. Buona lettura. La Mucca Viola  e  Siam tutti strambi.]

3. Il territorio e le sue potenzialità


Dopo il profondo su motivazione e target, affrontiamo oggi l’argomento territorio, cioè il luogo fisico dove hai deciso di aprire la tua struttura, paese o città dipende da te.

Intento e magia, cinzia pedrani

Ogni tanto osserva qualcosa che non è fatto con le mani: una montagna, una stella, la curva di un corso d’acqua.

Ti arriveranno saggezza e pazienza e, soprattutto, la certezza che non sei solo al mondo.

S.Lovett.


Dove aprire?

Questa è una domanda che ricevo spessissimo.
Vorrei tanto aprire una struttura turistica ma non so dove. Cosa mi consigli?
E qui si apre un mondo (scusa il gioco di parole).


Nella sua versione tradizionale classica, quella alla quale mi riferisco solitamente sul blog, il bed and breakfast dovrebbe essere una forma di ospitalità nella propria casa di residenza, quindi la casa che si possiede già, nella quale si vive da anni. Ma, come ti ho già detto, ultimamente aprire un B&B o una struttura ricettiva è una opzione che viene presa in considerazione per motivazioni diverse da quelle di
partenza (integrare il reddito familiare affittando una o più camere rimaste libere).
Per alcuni è la realizzazione di un sogno, per altri una opportunità di business per altri ancora la possibilità di mettere insieme un sogno (per esempio vivere in un determinato luogo) alla necessità di crearsi un reddito assecondando anche, in alcuni casi, una passione come la a cucina, o il gardening, o l’attitudine ad organizzare eventi ….


Se hai già una casa dalla quale partire, inevitabilmente avrai anche un territorio di appartenenza e quindi puoi passare al punto successivo.


Se invece sei in fase di scelta ti offro degli spunti che spero ti possano aiutare.


Scegli un luogo nel quale vorresti vivere, un luogo che senti di poter amare e raccontare con passione, sinceramente (il perché te lo dico più avanti)
Scegli tenendo presente il tuo target. Se hai scelto di lavorare preferibilmente con famiglie non credo che un B&B nel centro esclusivo di una città metropolitana o in una località famosa per la sua vita notturna possa essere la tua scelta migliore.
Scegli tenendo presente il tuo budget. Sognare in grande va bene, hai tutto il mio appoggio. Ma come volevo dirti nel modulo legato alla Motivazione parlando di obiettivi, è importante che il nostro progetto sia attuabile, magari con un po’ di fortuna, ok, ma i conti vanno fatti, a priori, e devono tornare.
Scegli dopo aver provato. Stiamo parlando di un cambiamento importante, non stai scegliendo “solo” il tuo luogo di lavoro, stai scegliendo la tua casa, il territorio che promuoverai nei prossimi anni, del quale ti dovrai innamorare per poterlo raccontare al meglio. Prima di acquistare o affittare, prima di partire passa del tempo in quella località, come ospite in una o più strutture, come affittuaria in un appartamento. Prova a vivere davvero. A volte basta pochissimo per capire se è proprio quello che pensavi o se è meglio lasciar perdere. Val la pena provare.


Essere ambasciatori


Il legame con il proprio territorio è uno dei pilastri della nostra vita da Host: i bed and breakfast, in particolare, ma tutte le strutture ricettive, in generale, sono tra i primi ambasciatori di una destinazione turistica.

Questo è un concetto importantissimo, da conoscere, comprendere e mettere in pratica.

Una delle migliori motivazioni per la quale un ospite ci sceglie ha proprio a che fare con questo legame “di nascita “che si suppone un gestore di B&B abbia con il suo territorio.
A questo mi riferivo quando ti dicevo di scegliere un luogo nel quale ti piacerebbe davvero vivere.


Che tu abbia deciso di aprire una struttura nel paese dove sei nato o nel posto più lontano
possibile sappi che un gran valore aggiunto alla tua ospitalità sarà dato dalla conoscenza, dall’amore, dal tono di voce che avrai quando lo racconterai ai tuoi ospiti, sul tuo blog, sui tuoi canali social.

  • First of all quindi, ancora una volta, se non sei ferrato in materia, investi tempo e risorse per conoscere non solo la città che ti ospita, ma tutta la provincia e le principali destinazioni turistiche.
  • Se il tuo B&B coincide con la tua casa e hai la fortuna di conoscere già le tue zone cerca di metterti nei panni di un ospite, magari straniero, e prova a pensare cosa potresti proporgli per una gita di qualche ora, di mezza giornata, di un giorno intero.
  • Quali sono le mete, intorno a te, che valgono davvero un viaggio? Quali le attività?
  • Se sei ancora in fase di scelta cerca di lavorare in parallelo, mentre fai tutte le tue valutazioni, anche sul potenziale turistico del territorio che stai scegliendo. Quando giri in cerca della casa adatta “guardati” intorno, annota, sii tu la prima a sperimentare, testare, vivere quel territorio del quale diventerai ambasciatrice.

Idea Bonus

Se stai seguendo questo percorso, se hai scelto di formarti prima di aprire sei già una persona speciale e rara e tutto questo, ne sono certa, farà di te una professionista del turismo appassionata, creativa, attenta e unica. Guarda al tuo territorio o a quello che sceglierai come ad una risorsa.

Inizia fin da ora a guardarti intorno con l’intento di costruire una rete di relazioni di valore con le realtà locali, senza alimentare concorrenza e gelosie, ma collaborando in maniera onesta e sincera. La rete non è solo uno strumento, è un modo di essere e di fare business e turismo.
Ad esempio
• l’utilizzo per colazioni e pasti di cibi e prodotti locali e a km0
• collaborazioni con i principali artigiani del territorio per forniture o magari workshop esperienziali
Sono solo due delle infinite possibilità che son certa potrai trovare se manterrai uno sguardo aperto e sincero sul tuo mondo. Un valore aggiunto da offrire ai tuoi ospiti.


I Competitors


Competitors e territorio, un binomio imprescindibile quando si parla di turismo e di strutture ricettive.
Un competitor è colui che compete con te nel vendere un prodotto allo stesso target di clienti. Vedi che torna il concetto di target. Ma tu sei preparata, lo so.
Nello specifico quindi, i tuoi competitors sono non solo le strutture ricettive della tua stessa
tipologia presenti ma anche quelle di tipologia diversa che offrono servizi simili a quelli che
hai in mente di offrire tu.


Quindi, se hai deciso di aprire un bed and breakfast tradizionale e di avere un target “pet friendly “dovrai necessariamente studiare non solo i B&B ma anche tutte le strutture pet friendly per avere un quadro il più possibile completo della realtà che ti aspetta.

Se hai già una casa e quindi una località definita, studiare i tuoi competitor ti permetterà di capire qual è l’offerta di mercato e quindi, di conseguenza, le richieste reali dei tuoi potenziali clienti.

Potrai confrontare i servizi che offrono con quelli a cui stavi pensando, potrai andare a leggere le recensioni, soprattutto quelle negative, vedere di cosa si lamentano maggiormente e valutare se la tua ospitalità potrebbe rispondere meglio, in modo più interessante.

Potrai trarre spunto per i tuoi prezzi, per la tua comunicazione, per i canali di vendita e il
tono del linguaggio.
Attenzione: non ti sto dicendo di studiare per copiare, assolutamente no.
Ti sto invitando ad analizzare l’offerta turistica dei tuoi competitors con attenzione, come fonte di ispirazione e come parte fondamentale del tuo lavoro di consapevolezza sulla fattibilità del tuo sogno.


Un libro che ho amato molto e che mi capita spesso di consigliare e citare ruota proprio intorno a questo concetto. Ruba come un artista di A. Kleon (Le mie letture 2018, agosto) Scrive:

Tutto ciò che era necessario dire è già stato detto: ma, visto che nessuno stava a sentire, bisogna ripetere di nuovo ogni cosa” e aggiunge: se ci si libera dal fardello di essere completamente originali, si può smettere di provare a trarre cose dal nulla per accogliere le influenze invece di sfuggirle.

A. Gide


Ecco, è questo il senso con il quale ti invito oggi e sempre a guardare al lavoro dei tuoi competitor e delle persone creative intorno a te.
Se sei in fase di scelta analizzare i competitor di un luogo che ti interessa ti potrà aiutare a capire in quale realtà ti verresti a trovare aprendo lì la tua struttura. Potrai studiare come lavorano, a quale target si rivolgono, con quali prezzi e servizi. Potrai farti un’idea della fattibilità del tuo intento, potrai capire se c’è una richiesta reale dei servizi che pensi di offrire tu, valutare se suscita o potrebbe suscitare un
interesse concreto per target che hai in mente … insomma, tanta tanta roba davvero.


Dove li trovo?


Inizia on line con i principali motori di ricerca: Google, ma anche Facebook, Instagram. E non dimenticare Booking e Tripadvisor. Il mondo del turismo online gira attorno a queste piattaforme, qui troverai i principali concorrenti.
Spulcia per bene tutto. Su Google: Non fermarti alla prima pagina, non fermarti ad una prima ricerca. Pensa come il tuo cliente target e cerca i problemi, non le soluzioni.
Cerca di focalizzarti su quello che potrebbe essere l’intento di ricerca, ossia ciò che porta le persone a digitare una determinata richiesta sul proprio browser.
Se qualche competitor ti dovesse colpire o dovessi trovarlo molto in linea con la tua idea puoi valutare di


• Iscriverti alla sua mailing list
• Diventare tu stesso cliente e testare l’esperienza


Son sicura che analizzando i competitor avrai già avuto dozzine di lampadine che si sono accese nella tua testa per dar forma al tuo Intento, magari conferme sul target che hai in mente, su come trasformare un punto debole che hai identificato e chissà che altro.
E sono sicura anche che questo studio ti avrà permesso di conoscere meglio il territorio nel quale vivi o stai pensando di vivere.


Ecco quindi gli spunti di lavoro per questo argomento

  1. Conosci il territorio che ospiterà la tua struttura?
  2. Lo ami abbastanza da poterlo raccontare e consigliare sinceramente?
  3. Raccontamelo. Immagina di volermi proporre un viaggio da te, descrivimi qualcosa, un luogo, un’attrazione, un prodotto che valga il viaggio.
  4. Hai cercato i tuoi competitors? Quanti ne hai identificati/studiati?
  5. Analizza i dati che hai raccolto e confrontali che il progetto che hai in mente. Ti sembra che ci sia spazio anche per te? La tua offerta è in linea con la proposta dei competitor? Se sì, ti sei chiesta perché i clienti dovrebbero scegliere te? Se no, ti sei chiesta come mai?

4. La Casa


Parlando di di bed and breakfast è chiaro che la casa, intesa proprio come luogo fisico, svolge un ruolo molto importante. È di fatto la tua azienda, ma anche la tua casa e la casa fuori casa dei tuoi ospiti.
Tante cose insieme, tutte di grande valore.


Se la tua casa è o vorrebbe essere un bed and breakfast è importante che rispecchi la tua identità, la tua storia, la tua cultura: non dimentichiamoci che è questo il principale motivo per il quale un turista sceglie noi e non un hotel tradizionale.
Il tuo ospite è in cerca di qualcosa di più di una camera confortevole e una buona colazione, cerca un’esperienza e si aspetta di viverla grazie alla nostra ospitalità.

Intento, accogliere, cinzia pedrani

Accogliere significa creare un’atmosfera nella quale il visitatore si senta atteso e
desiderato

G. Dall’Ara

E la casa è una parte importante della atmosfera! Apriamo una parentesi.
Se a questo punto del percorso sai già che aprirai una CAV o una LT o un affittacamere potresti trovare, a tratti, poco pertinente quanto stai per leggere. Ma ti consiglio comunque di leggerlo.
Quando parlo di Bed and Breakfast nel mio blog, sui post ed anche qui, mi riferisco sempre alla sua formula originale, quella che abbiamo approfondito nel primo modulo.
Una o più camere (con bagno) all’interno di case private in cui vive la famiglia ospitante. Gli Host!
Non fraintendermi: vanno benissimo anche altre soluzioni ma, per chiarezza, mi interessa che tu abbia ben chiaro che affrontando il tema casa in questo percorso mi riferisco al B&B nella sua formula originale. Tienilo presente e fai le tue valutazioni.

Ipotizziamo di dover partire da zero.

Ognuno di noi ha una sua casa, unica e irripetibile. E va benissimo così.
Quello che vorrei suggerirti io, se stai pensando di iniziare questa attività, è di valutare con occhio critico la tua realtà in modo da avere un’idea della fattibilità del tuo progetto e delle scelte migliori da fare.
In quasi vent’anni di sopralluoghi ho visto decine di case e per ognuna c’è la sua soluzione, la sua versione B&B perfetta. Credimi.


Partiamo dalle camere: quante camere vorresti destinare all’attività?


Adesso sai che il B&B è regolamentato da leggi regionali ed ogni regione ha stabilito un numero massimo di camere e di posti letto. Tienine conto.
Per partire va bene anche solo una camera, non preoccuparti. Son partita anch’io così: iniziare lentamente, gestendo un numero limitato di ospiti, permetterà a te ed alla tua famiglia di adattarsi a questo grande cambiamento nella vostra quotidianità.

Dove sono posizionate? Sono facilmente accessibili?


La posizione delle camere all’interno della casa e della proprietà è una variabile fondamentale.
Sono al piano terra? Hanno un accesso facile, magari direttamente dal giardino? Sono al primo o secondo
piano? Hai un ascensore? Hai una scala comoda? Tutte cose da considerare quando si pianifica, mi raccomando!
Sono purtroppo ancora tante le persone che viaggiano con bagagli enormi: ingombranti e
rumorosi quando vengono trascinati, dei macigni da sollevare.
Optare, se possibile, per camere al piano terra ti risparmierà lavoro e problemi.

Hanno un bagno privato?
Anche qui tieni sotto mano la legge regionale.
In Lombardia è previsto un bagno ogni 2 camere. Sappi però che, soprattutto noi italiani, preferiamo di gran lunga una camera con bagno privato. Meglio se interno. Siamo attratti dall’idea di fare un’esperienza più intima di quella che può offrire un hotel classico, di essere parte di un nucleo familiare sconosciuto, preferibilmente in una regione diversa, siamo curiosi e interessati a tutto quello che ci viene raccontato o proposto dal padrone di casa ma ci assicuriamo di avere la nostra privacy. Mee too.


Fino a qui tutto chiaro?
Se si possiamo fare un forward veloce e arrivare al momento in cui vanno arredate!
I requisiti base sono stabiliti dalla legge regionale (sempre lei).
Una volta soddisfatti hai campo libero, puoi scatenare l’arredatore che hai nascosto in te.


Solo due consigli al volo:
mantieni lo stile della tua casa
non strafare


Troppe volte mi è capitato di vedere camere di bed and breakfast arredate ed allestite come fossero camere di un hotel a 5 stelle!
Super TV con schermo da 50 pollici, arredamento standard ed anonimo da hotel, frigobar,
cassaforte. La mia domanda è solo una: perché?
Se un ospite è in cerca di tutto questo non prenota in un B&B. O meglio, se lo fa è solo perché tu gli offri tutto quello che lui ama di un hotel ma ad un prezzo inferiore.
Ti sembra possa essere una motivazione interessante per te, futuro Host?
• Lascia che anche le camere rispecchino lo stile della tua casa, qualunque esso sia.
• Rendile funzionali ed accoglienti, magari rinnova qualche accessorio, scegli un colore che ti piace per la biancheria e per le pareti.
• Ricorda: sono i particolari che fanno la differenza e che parleranno al tuo ospite di te, gli riveleranno chi sei, quanta cura ed attenzione metti nel tuo lavoro e nella tua vita.


Sono cose importanti, credimi.
Se stai pensando di trasformare la tua casa in un bed and breakfast ci sono altri due aspetti dei quali dovresti tener conto.


Il Breakfast e l’accoglienza


In entrambi i casi dovrai organizzare la tua casa in modo da poter offrire questi servizi in maniera “professionale “ma “domestica “. Valgono gli stessi principi che ti ho elencato parlando di camere ed arredo: mantieni lo stile della tua casa, fai in modo che il tuo ospite percepisca il tuo tocco, la tua personalità, la tua unicità in tutti gli spazi che sceglierai di condividere con lui.


Cosa ho visto fare?
• Colazione in uno spazio dedicato all’esterno delle camere
• Colazione già allestita in camera con angolo self service
• Colazione in cucina e/o sala da pranzo dei proprietari
• Colazione in giardino (se la stagione lo permette)
• Colazione servita in camera


Per il check in la soluzione più diffusa è di farlo in uno spazio condiviso, solitamente ad un tavolo o un front desk che spesso coincide con la scrivania dell’host.

Principalmente per comodità: solitamente lì ci sono i documenti, il blocchetto delle ricevute, il timbro, le marche da bollo, il POS (se sceglierai di averlo) l’autorizzazione rilasciata dal comune (esposta in bellavista) i tuoi biglietti da visita, il materiale turistico …
insomma, tutto quello che ti può servire durante un primo contatto con il tuo ospite.
Sta prendendo sempre più piede l’offerta/richiesta del check in on line, con portali appositi o in maniera meno strutturata. Valuta tu: chi sceglie un B&B solitamente si aspetta di avere una interazione con il padrone di casa ma il mercato in crescita di CAV ed LT sta’ abituando i viaggiatori a soluzioni alternative. Valuta tu.

Che si tratti di breakfast o di check in non c’è una soluzione giusta in assoluto: ci sono delle regole che vanno rispettate (la legge sempre sotto mano, mi raccomando) ma alla fine c’è solo la soluzione giusta per te, per la tua casa, per il tuo bed and breakfast.


Ricapitolando: alcune delle domande che ti aiutano nel tuo processo decisionale le hai
già trovate trovate all’interno del modulo. Te le riassumo e ne aggiungo altre.


• Quante camere destinerai all’accoglienza?
• Come saranno? Singole, doppie …
• I bagni? Definisci meglio che puoi il tuo progetto alla luce delle nuove conoscenze.
• Come organizzerai il momento breakfast?
• Per realizzare tutto questo dovrai fare dei lavori?
• Ti serviranno aiuti? Economici, pratici?
• Dove trovarli? Puoi fare da sol Chi potrebbe aiutarti? Come?

Complimenti a te!

Se sei arrivata, fino alla fine di questo lunghissimo post puoi non dubitare: il tuo intento è forte, abbastanza forte da traghettarti dal mondo delle possibilità, dei desideri, dei sogni, a quello della realtà.

Spero tu sia riuscita a rispondere a tutte le domande ma, se così non fosse Raccontami, ti ascolto

Sarò felice di aiutarti.

Perché tutto è sempre incredibile, quello che facciamo, quello che tentiamo di fare, quello con cui, ogni tanto, entriamo in contatto.

E.Gilbert

Lascia un commento